Uno dei mestieri più nobili può anche essere uno dei più remunerativi? Cerchiamo di capire insieme qual è lo stipendio di un avvocato in Italia e nel mondo
Sono migliaia i giovani italiani che ogni anno s’iscrivono alla Facoltà di Giurisprudenza. Molti di questi sognano di intraprendere l’attività forense un giorno, attratti dalla vocazione per il ruolo, ma anche da un guadagno sicuro. Ma stanno realmente così le cose? Di seguito cercheremo di rispondere.
Quanto guadagna un avvocato in Italia
In Italia il numero di avvocati è molto alto. Stando al Rapporto 2021 sull’avvocatura, l’anno passato i praticanti regolarmente iscritti all’albo erano ben 231.295. Uno ogni 250 abitanti, numeri da far girare la testa che rappresentano un unicum in Europa. È evidente che con una situazione simile gli stipendi non possano essere troppo alti. Con un’offerta del genere (sproporzionata alla domanda), non c’è troppo da sorprendersi osservando come i compensi vadano decrescendo. Con buona pace di chi aveva intrapreso la professione alla ricerca del guadagno.
Analizzando i numeri si osserva che la retribuzione annuale media di un avvocato in Italia senza alle spalle un’esperienza ventennale si attesta “appena” a 30 mila euro lordi. Per i neo praticanti le mensilità si aggirano sui 700 euro addirittura. La situazione è peggiore al sud del paese rispetto al nord. Mentre un avvocato lombardo mediamente fattura 55 mila euro annuali, uno calabrese mediamente si ferma a 22 mila euro. Meno della metà.
Quanto guadagna un avvocato nel resto del mondo
Il trend generico sembrerebbe indicare che laddove la presenza di avvocati è inferiore gli stipendi siano di conseguenza più alti. Questa regola si dimostra valida nel Regno Unito (57 mila euro annuali fatturati) e in Germania dove neo praticanti guadagnano come un avvocato d’esperienza Sud-Europeo. Nella fascia mediterranea, infatti, dove il numero di avvocati si avvicina molto a quello italiano, gli stipendi medi non superano i 40 mila euro.